Eduardo prende in affitto un appartamento a Napoli, una casa molto grande abitata da fantasmi. Il proprietario non riuscendo ad affittarlo lo da gratis a Eduardo a patto che canti e sbatta tappeti fuori i balconi, per dimostrare che non ci sono fantasmi in casa e che va tutto bene.
Eduardo vorrebbe creare una pensione su cui guadagnare. La leggenda popolare narra che un gran signore del seicento vi abbia murati vivi sua moglie ed il suo amante, e che loro vaghino per la casa di notte.
Eduardo non crede ai fantasmi ma poi inizia ad avere paura.
La moglie Maria ha una relazione con un certo Alfredo. Eduardo all’improvviso rientra, ed Alfredo non facendo in tempo a nascondersi rimane in piedi davanti all’armadio. Eduardo lo vede e lo scambia per un fantasma, inizia a tremare vistosamente, ma non dice niente a sua moglie per non farla spaventare.
Scena tranquilla di lui che prende il caffè sul balcone e dialoga col professore sui segreti per farlo bene. Intanto all’annuncio messo sui giornali nessuno risponde, ed il progetto pensione di Pasquale va molto male. Ogni giorno in casa c’è un mobile nuovo, un oggetto nuovo, perchè si trovano misteriosamente soldi in giro per la casa!
Ma la vera fonte è Alfredo, l’amante di Maria, che non sopportando la situazione in cui la fa vivere Pasquale, provvede a lei e di conseguenza anche a lui, con questo stratagemma.
Alfredo torna insieme alla moglie, e non lascia più soldi. Eduardo se la passa male e non ha soldi perché nessuno va alla pensione. Cosi decide di partire, ma in realtà fa solo finta e va a nascondersi sul balcone. Il suo obiettivo è incontrare l’anima buona che gli faceva trovare il denaro, e convincerlo a continuare. Poi a sorpresa arriva Alfredo, chiama Maria e le dice di prepararsi perchè partiranno insieme per sempre, Maria accetta e lui va sull’altro balcone. Eduardo lo vede, e credendolo il fantasma che aspettava gli parla, supplicandolo di aiutarlo ancora, perchè lui è solo un miserabile che si vergogna di se stesso e che sta perdendo la moglie perchè non è in grado nemmeno di farle un regalo. Poi in ginocchio gli dice: “Io la amo più della mia vita! Davanti a te io non sono niente, con te posso liberarmi del peso del mio essere che mi opprime. Ti prego aiutami, aiutami!”. Tutte queste parole fanno riflettere Alfredo che gli risponde: “Grazie hai sciolto la mia condanna. Io fui condannato a vagare in questa casa, fino a che un uomo non mi avvesse parlato come hai fatto tu. Sul tavolo! Guarda sul tavolo! e’ arrivato il momento che devo sparire, non mi vedrai mai più”. E dicendo ciò gli lascia una busta piena di soldi sul tavolo, andando via per sempre. Eduardo dice al professore: “Avevate ragione, i fantasmi esistono, ci ho parlato…”